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Affitti Tunisia la tua casa in Tunisia! affitti annuali e stagionali appartamenti ed case a Hammamet, Tunisi e Sidi Bou Said
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La Signora in rosso , alias la cucina tunisina.
Nella maggior parte dei piatti tunisini non mancano quasi mai tre ingredienti: il pomodoro, il peperone rosso e l'harissa . Ciò non significa che tutti i piatti siano sempre rossi, anche perché ci sono alcune preparazioni molto comuni, come il Cous Cous , che non è rosso ma ...tuttavia... è un po' più scuro di tutti gli altri del Nord.Africa.
La sua varietà trova una ragione nella storia e nelle varie eredità che la Tunisia ha raccolto nel corso dei secoli, dalla cultura berbera a quella andalusa, passando per le influenze arabe, italiane, francesi , ebree e turche.
Ancora oggi la Tunisia è fortemente influenzata da queste diverse tradizioni, facilmente rintracciabili negli ingredienti di uso comune di cui si avvale: grano, olive, carne, pesce e crostacei, le spezie e il pepe.
E' una cucina che profuma di Mediterraneo più di qualsiasi altra. I suoi ingredienti, i suoi abbinamenti, i profumi, i sapori e poi... i suoi colori... sono quelli del mare.
Strada facendo, come tutte le cucine del mondo, è cambiata e si evoluta, per cui troviamo ancora piatti antichi e tradizionali accanto ad altri giunti nel tempo come il Chapati, uno street food ormai diffusissimo , con chiare origini orientali.
Eppure, tra scambi e movimenti vari, nella cucina tunisina c'è una costante: il colore rosso.
Il paese vive molto di pesca,allevamento e agricoltura , quindi i piatti tipici sono soprattutto a base di pesce e carne, accompagnati dalle verdure, su tutte pomodori, peperoni e melanzane e da prodotti della panificazione conditi con lo straordinario olio di oliva tunisino ( nel 2019 un olio tunisino è stato premiato negli Stati Uniti come il miglior olio del mondo!!! ) e varie spezie come coriandolo e cumino. Ma non solo.
Un elenco dei piatti , necessariamente incompleto , non può non citare il Cous Cous in diverse varianti ; il Tajine ; il Brik à l'Oeuf ; l'insalata Mèchouia ; il Merguez ; la Shakshuka ; la Chorba , una zuppa a base di pollo, di pesce o di agnello ,un piatto di chiara derivazione ottomana ; le Keftas , polpette di carne o pesce con cipolla , prezzemolo e uova ; il Lablabi , una zuppa popolarissima a base di ceci , che è un piatto invernale.
Fra i dolci , quasi tutti a base di miele , vi proponiamo i Makroudi , forse i più popolari in Tunisia ,i Madmouja , i Baklava , i dolcetti dei pranzi di nozze.
Ma il piatto più consumato , ogni giorno , sulle tavole di casa è tuttavia la pasta con diversi accompagnamenti. Un po' di Italia non guasta mai.
Bene , non ci resta che sederci a tavola con la Signora in rosso offrendole un buon bicchiere di vino , magari rosso, ma anche bianco o rosé, che avete acquistato in una visita alle cantine di produzione.
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La Signora in rosso , alias la cucina tunisina.
Nella maggior parte dei piatti tunisini non mancano quasi mai tre ingredienti: il pomodoro, il peperone rosso e l'harissa . Ciò non significa che tutti i piatti siano sempre rossi, anche perché ci sono alcune preparazioni molto comuni, come il Cous Cous , che non è rosso ma ...tuttavia... è un po' più scuro di tutti gli altri del Nord.Africa.
La sua varietà trova una ragione nella storia e nelle varie eredità che la Tunisia ha raccolto nel corso dei secoli, dalla cultura berbera a quella andalusa, passando per le influenze arabe, italiane, francesi , ebree e turche.
Ancora oggi la Tunisia è fortemente influenzata da queste diverse tradizioni, facilmente rintracciabili negli ingredienti di uso comune di cui si avvale: grano, olive, carne, pesce e crostacei, le spezie e il pepe.
E' una cucina che profuma di Mediterraneo più di qualsiasi altra. I suoi ingredienti, i suoi abbinamenti, i profumi, i sapori e poi... i suoi colori... sono quelli del mare.
Strada facendo, come tutte le cucine del mondo, è cambiata e si evoluta, per cui troviamo ancora piatti antichi e tradizionali accanto ad altri giunti nel tempo come il Chapati, uno street food ormai diffusissimo , con chiare origini orientali.
Eppure, tra scambi e movimenti vari, nella cucina tunisina c'è una costante: il colore rosso.
Il paese vive molto di pesca,allevamento e agricoltura , quindi i piatti tipici sono soprattutto a base di pesce e carne, accompagnati dalle verdure, su tutte pomodori, peperoni e melanzane e da prodotti della panificazione conditi con lo straordinario olio di oliva tunisino ( nel 2019 un olio tunisino è stato premiato negli Stati Uniti come il miglior olio del mondo!!! ) e varie spezie come coriandolo e cumino. Ma non solo.
Un elenco dei piatti , necessariamente incompleto , non può non citare il Cous Cous in diverse varianti ; il Tajine ; il Brik à l'Oeuf ; l'insalata Mèchouia ; il Merguez ; la Shakshuka ; la Chorba , una zuppa a base di pollo, di pesce o di agnello ,un piatto di chiara derivazione ottomana ; le Keftas , polpette di carne o pesce con cipolla , prezzemolo e uova ; il Lablabi , una zuppa popolarissima a base di ceci , che è un piatto invernale.
Fra i dolci , quasi tutti a base di miele , vi proponiamo i Makroudi , forse i più popolari in Tunisia ,i Madmouja , i Baklava , i dolcetti dei pranzi di nozze.
Ma il piatto più consumato , ogni giorno , sulle tavole di casa è tuttavia la pasta con diversi accompagnamenti. Un po' di Italia non guasta mai.
Bene , non ci resta che sederci a tavola con la Signora in rosso offrendole un buon bicchiere di vino , magari rosso, ma anche bianco o rosé, che avete acquistato in una visita alle cantine di produzione.
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La Signora in rosso , alias la cucina tunisina.
Nella maggior parte dei piatti tunisini non mancano quasi mai tre ingredienti: il pomodoro, il peperone rosso e l'harissa . Ciò non significa che tutti i piatti siano sempre rossi, anche perché ci sono alcune preparazioni molto comuni, come il Cous Cous , che non è rosso ma ...tuttavia... è un po' più scuro di tutti gli altri del Nord.Africa.
La sua varietà trova una ragione nella storia e nelle varie eredità che la Tunisia ha raccolto nel corso dei secoli, dalla cultura berbera a quella andalusa, passando per le influenze arabe, italiane, francesi , ebree e turche.
Ancora oggi la Tunisia è fortemente influenzata da queste diverse tradizioni, facilmente rintracciabili negli ingredienti di uso comune di cui si avvale: grano, olive, carne, pesce e crostacei, le spezie e il pepe.
E' una cucina che profuma di Mediterraneo più di qualsiasi altra. I suoi ingredienti, i suoi abbinamenti, i profumi, i sapori e poi... i suoi colori... sono quelli del mare.
Strada facendo, come tutte le cucine del mondo, è cambiata e si evoluta, per cui troviamo ancora piatti antichi e tradizionali accanto ad altri giunti nel tempo come il Chapati, uno street food ormai diffusissimo , con chiare origini orientali.
Eppure, tra scambi e movimenti vari, nella cucina tunisina c'è una costante: il colore rosso.
Il paese vive molto di pesca,allevamento e agricoltura , quindi i piatti tipici sono soprattutto a base di pesce e carne, accompagnati dalle verdure, su tutte pomodori, peperoni e melanzane e da prodotti della panificazione conditi con lo straordinario olio di oliva tunisino ( nel 2019 un olio tunisino è stato premiato negli Stati Uniti come il miglior olio del mondo!!! ) e varie spezie come coriandolo e cumino. Ma non solo.
Un elenco dei piatti , necessariamente incompleto , non può non citare il Cous Cous in diverse varianti ; il Tajine ; il Brik à l'Oeuf ; l'insalata Mèchouia ; il Merguez ; la Shakshuka ; la Chorba , una zuppa a base di pollo, di pesce o di agnello ,un piatto di chiara derivazione ottomana ; le Keftas , polpette di carne o pesce con cipolla , prezzemolo e uova ; il Lablabi , una zuppa popolarissima a base di ceci , che è un piatto invernale.
Fra i dolci , quasi tutti a base di miele , vi proponiamo i Makroudi , forse i più popolari in Tunisia ,i Madmouja , i Baklava , i dolcetti dei pranzi di nozze.
Ma il piatto più consumato , ogni giorno , sulle tavole di casa è tuttavia la pasta con diversi accompagnamenti. Un po' di Italia non guasta mai.
Bene , non ci resta che sederci a tavola con la Signora in rosso offrendole un buon bicchiere di vino , magari rosso, ma anche bianco o rosé, che avete acquistato in una visita alle cantine di produzione.
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